Un probabile Diario della Memoria
ANNOTAZIONI
PERSONALI di Chân
Pháp Y
Una febbriciattola di etica mi
si sbrina sulla pelle...
Gli stivali di gomma made in
China s'ingolfano nella melma di creta e neve mentre tento di arrancare questa
specie di collina d'argilla e calcare fitta di pini e di querce atrofizzate.
Attorno, vigneti a vastità d'orizzonte. Corvi e falchi disegnano cerchi
nell'aria apparentemente senza scopo, solo per gioco. Forse gli uccelli sanno
liberarsi per poco dall'utilitarismo della caccia o forse è solo un esercizio
per i muscoli delle ali. Ne seguo il volo per qualche istante, poi abbandono
per non perdermi nella cabala aviaria. Gli odori della terra intrisa di pioggia,
suolo fangoso che macera foglie autunnali, impregnano l'aria di fine dicembre,
la satura, la rende palpabile, viva. In quest'aria solida di freddo cerbiatti sgusciano
fra le vigne defoliate in fuga da altre entità armate di fucili. La vita ha
senso solo per lo stomaco. Tutto ciò che si muove è buono da mangiare
recitavano gli antichi scritti indiani post upanishad, quando l'haimsa venne,
con insipienza quasi cattolica, sublimata lapidariamente con uccidere per il
sacrificio non è uccidere. Entro nella famigerata Legge di Manu ma ne esco
subito poiché oggi la violenza ha un'altra faccia, un volto mobile che si adatta
a tutte le situazioni ma che, almeno per quanto riguarda gli animali, è stata
sublimata dal consumismo forzato di carne. L'abbattimento industriale di
milioni di vitelli, capre, cavalli e altro non può essere considerato violenza
da chi ne consuma la carne né da chi vorrebbe consumarla, ma non può.
Arrivo
alla mia stanza, mi ripulisco e siedo dopo avere preparato un tè verde
giapponese, una delle mie tante debolezze, davanti alla porta finestra. Concentro la mia attenzioni sugli
alberi, povere querce rosse anchilosate, sull'orizzonte visibile a segmenti di
grigio fra i rami e inizio la mia meditazione del mattino.
È la settimana feroce dell'anno,
quella dedicata all'imbestiamento consumistico, i giorni che vanno da Natale a
capodanno. Sono felice di essere libero, sono felice del silenzio grazie
all'assenza dei miei fratelli che, in virtù della loro giovane età, se ne stanno
fuori dalla residenza a gioirsela con palle e palloni da football e rugby. Ci
deve essere qualche artista fra gli ospiti, ho visto una statua di neve quasi
pulita del Buddha in samadhi, copia perfetta di quella in gesso nel giardino
dei loti. Non amo le statue. Socchiudo gli occhi e ricordo le fiaccolate in corsa
per la campagna, ero alto una virgola ma la memoria infantile è di buona
pianta. Si celebrava, chiamandolo con altro nome perché quello originale era
dimenticato da oltre due millenni, il solstizio d'inverno, la grande festa
della nostra più antica civiltà mediterranea intrisa di mitologia e di
superstizioni, una festa pagana cioè contadina e quindi semplice, derubataci
dall'avvento di un'altra mitologia altrettanto gravida di superstizioni ma non
più libera e semplice e non più pagana cioè villica ma cittadina e di potere.
Mi riscopro cantore di un canto silenzioso ma non meno possente della voce.
Canto e percepisco un istinto di commozione che però non si manifesta, canto a
Persefone, Demetra, Kore, canto a tutti i miei antenati scalzi coltivatori, e amanti
nel senso fisiologico del termine, della terra. Una febbriciattola di etica mi
si sbrina sulla pelle, oggi quando la vita è rappresentazione simbolica di se
stessa identificata con bisogni materiali e ideologici, ibridizzati d'iniezione
mercantile. La mia etica è Zen piantata su fondazioni solide, anzi solidissime,
costruite da Siddharda Gautama, Huang Po, Mo Tzu, Lin Chi, Nhat Hanh e dai miei
antenati diretti Epicuro, Lucrezio e Spinoza. Un certo debito lo riconosco agli
Stoici, Plutarco almeno. Un'etica che mi consente di rifiutare sdegnosamente,
quantunque con compassione, i compromessi che tendono a giustificare, quindi
accettare, le più disumane aggregazioni di elementi ludici e alienazioni. Nel
vasto mercato del consumismo sia esso alimentare che politico. Poiché c'è un
consumismo politico che della politica, intesa come codice morale della
società, nulla ha se non l'aspetto drammaticamente vaudeville, guignol, che
tuttavia gli pertiene. Ciò che si consuma in realtà, come contorno di un piatto
freddo, è un cocktail di pseudo informazione, dicasi anche la tragedia della
non comunicazione, e gli aspetti bling-bling, la facciata telenovela che tanto
affascina le società ridotte ad agglomerazioni di zombi con materia molle
odorante di lavanderia pubblica, quella a gettoni.
(Continua... A dopo...)
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''per quattro sì ai referendum''
VENERDI' 10 GIUGNO 2011
a partire dalle 19,00
in piazza Umberto I ad Avola
Parteciperanno le associazioni avolesi
e tutti gli iscritti alla sezione locale dell'Anpi
e parleranno fra gli altri: Paolo Pantano, Liliana Calabrese,
Paolo Di Mauro, Ciccio Urso
Contattateci per coordinare gli interventi
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INCONTRO per i MERCOLEDI' LETTERARI IN PIZZERIA
di AVOLA IN LABORATORIO
MERCOLEDI' 22 GIUGNO 2011
DALLE 20,30 ALLE 23,30
Sede dell'incontro
Risto-Pizza SABBIADORO - Camping SABBIADORO
Contrada Chiusa di Carlo - 96012 Avola
con parcheggio riservato agli ospiti della Pizzeria
TEMA DELLA SERATA:
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Presentazione ''Il crepuscolo della nobiltà'' di Fulvio Maiello, a cura di Benito Marziano
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Giovanni Stella presenta ''Poesie d'estate'' di Cettina Lascia Cirinnà
PARTECIPANO LO SCRITTORE FULVIO MAIELLO
E LA POETESSA CETTINA LASCIA CIRINNA'
Interviene la poetessa Lucia Bonanni
Coordina: Francesco Urso
ESECUZIONI MUSICALI: Liliana (voce e chitarra)
Tecnico del suono: Salvatore Elera
Chiunque
puo' partecipare
Accetteremo prenotazioni fino a 60 posti
Inviare
una e-mail
a avolainlaboratorio@tiscalinet.it
INIZIATIVA SENZA FINANZIAMENTI PUBBLICI |
VENERDI' 2 luglio 2011 dalle ore 18,00
da Avola (Piazza Crispi Ex-Ospedale)
ad Avola Antica
per la festa della Madonna delle Grazie
A piedi, fino al Santuario della Madonna delle Grazie
con pizza alla fine.
Ritorno, sempre a piedi, entro le 2,00.
In tutto circa sedici km, senza particolare difficoltà.
Nella foto a destra la cappella della Madonna delle Grazie a forma di tempio addossato alla roccia. In pietra calcarea e stile neoclassico (Sec. XIX)
La cappella fu costruita ad Avola antica per ricordare il ritrovamento nel 1777, sotto un macigno di una immagine che doveva appartenere ad una chiesa che si trovava prima del terremoto del 1693 in quel sito. Sul ritrovamento circolano diverse versioni. Si racconta di un pastore che sentendo suonare una campanella sotto un masso, lo sposṭ e ritroṿ il bassorilievo e la stessa campanella in bronzo (che poi fu rubata). La seconda versione racconta che l'immagine fu ritrovata, da un eremita tale Salvatore Lo Presti, che abitava nell'eremo costruito nel 1700, mentre zappava l'orto.
L'edicola ancora oggi è oggetto di culto e di pellegrinaggio. Questo rito assume ś valore di religiosità, ma anche di ritorno penitenziale, infatti la salita avviene a piedi, nei riguardi della memoria storica degli antenati che erano vissuti e morti in quel luogo. Quest'edicola rappresenta anche il cimitero degli antenati… |
A cura di Aluisi Tosolini
Paola Brunello
Barbara Rosini
Cittadinanza e Costituzione
2011, 8°, pp. 232, € 20,00
“Questo volume fornisce un notevole contributo al superamento delle incertezze normative seguite alla legge 30/10/2008 n. 169, legge che nel primo articolo istituisce l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione: non perché fornisca interpretazioni giuridiche inedite, ma perché espone con chiarezza ciò che una rete di scuole di Parma e di Grosseto ha fatto per attuare la legge, anche in risposta al bando di concorso dell’ANSAS, che nel 2009 ha invitato le scuole a presentare proposte di sperimentazione su questa tematica.” Così Luciano Corradini scrive in apertura alla sua premessa. Si tratta della narrazione dei percorsi di sperimentazione che le due reti di scuole hanno realizzato nei loro territori e che vengono presentati insieme perché costituiscono due elementi chiave per un lavoro di Cittadinanza e Costituzione: da una parte la sperimentazione di quale possa essere il modello organizzativo che consenta agli studenti di acquisire competenze di cittadinanza e dall’altro la predisposizione di strumenti e modalità per l’osservazione e la certificazione di tali competenze.
vedi Schede libri sulla scuola |
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